Sopralluogo sito archeologico Terravecchia. Antoci: Patrimonio da far fruire nella sua pienezza

“E’ un sito di inestimabile valore archeologico ed ambientale che con una proficua e massiccia campagna di scavi può essere recuperato totalmente e fatto fruire nella sua pienezza”.Così il presidente della Provincia Franco Antoci che oggi ha effettuato un sopralluogo presso il sito archeologico di Terravecchia, l’antica Giarratana distrutta dal terremoto del 1693, dove sono in corso gli scavi ad opera di archeologi medievisti dell’Università francese di Amiens guidati dal professor Philippe Racinet. Al sopralluogo hanno partecipato il presidente della terza commissione consiliare Rosario Burgio e tecnici della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa. L’attività della missione archeologica si è sviluppata in due fasi: in un primo momento è stato effettuato un capillare rilievo dell’area per distinguere i quartieri abitativi, gli edifici di culto e pubblici, quindi è stata effettuata un’attenta analisi delle strutture del Castello. Nel corso della seconda fase si sono posti in essere dei veri e propri saggi di scavo all’interno del Castello e dell’edificio ecclesiastico annesso. Sono state scavate le case delle terrazze inferiori ed è tuttora in fase di studio e di analisi l’impianto urbano dei quartieri che si distendono verso la supposta Chiesa di san Bartolomeo.“Ho avuto la possibilità di verificare – ha aggiunto il presidente Antoci – che si tratta di un sito abbastanza interessante sul piano archeologico e che per portarlo completamente alla luce e farne una nuova Pompei ci vorrebbe un forte impegno finanziario e diversi anni di lavoro. Il capo dell’equipe degli archeologi francesi, Philippe Racinet, emerito docente dell’Università di Amiens ha fatto una previsione di 10 anni per terminare la campagna di scavi. La Provincia, nell’ambito del gemellaggio col Dipartimento dell’Oise, l’ha avviata e portata avanti negli ultimi anni. Ora per il totale recupero del sito di Terravecchia ci vorrebbe un impegno sinergico di tutte le Istituzioni intercettando anche fondi comunitari per restituire questo grande patrimonio archeologico alla fruizione di tutti”.

Ultimo aggiornamento

13 Giugno 2008, 00:00