Sinergia istituzionale per affrontare l’emergenza del punteruolo rosso

La sinergia istituzionale tra Provincia Regionale di Ragusa, Comune di Ragusa, Azienda Forestale e l’Esa permetterà di affrontare l’emergenza del “punteruolo rosso”, il virus che sta distruggendo le palme. Un primo passo concreto per definire un piano operativo è stato registrato oggi al termine della riunione promossa dall’assessore provinciale allo Sviluppo Economico Enzo Cavallo.A giorni verrà attivato un centro di triturazione delle palme infette in un sito a Marina di Ragusa messo a disposizione dal comune capoluogo. L’Esa fornirà il mezzo di trasporto per conferire le palme infette in questo sito dove verrà allocato il trituratore messo a disposizione dall’Azienda Forestale. Questo piano operativo verrà messo a punto nel giro di qualche giorno e successivamente i Comuni con proprie ordinanze sindacali fisseranno i termini e il modo per conferire le palme infette in questo sito di Marina di Ragusa. Nel corso dell’incontro di oggi si è parlato da parte dei tecnici dell’Osservatorio delle malattie della piante di Acireale della possibilità di utilizzare alcuni prodotti chimici per prevenire la diffusione del virus ma gli stessi hanno confermato che non c’è alcuna certezza che questi interventi siano coronati da successo in quanto attualmente c’è in corso un’attività di ricerca scientifica avviata dalle Università di Catania e Palermo per individuare le contromisure alla diffusione del “punteruolo rosso”. E’ stato altresì proposto di organizzare un simposio scientifico per individuare soluzioni dirette e indirette per fronteggiare l’emergenza dettata da questo pericoloso virus che in tempi celere porta alla distruzione delle palme.“Intanto registro con soddisfazione il fatto – dice l’assessore Cavallo – che di fronte ad un’emergenza ambientale di vaste proporzioni e alle difficoltà logistiche di procedere all’abbattimento delle palme infette dal “punteruolo rosso” siamo riusciti con la sinergia di Provincia, Comuni, Esa, Azienda Forestale ad attivare un centro di triturazione che risolverà non pochi problemi di sorta. Ora dobbiamo attrezzarci per individuare soluzioni definitive per fronteggiare l’emergenza non disperando nel frattempo sull’aiuto della ricerca”.

Ultimo aggiornamento

20 Novembre 2007, 00:00