Ricerche di biologia marina in provincia di Ragusa

Fervono le ricerche di biologia marina nel territorio ibleo. Il Laboratorio Territoriale Provinciale In.F.E.A. ha messo sotto osservazione le aree marine comprese tra il Pantano Longarini e Santa Maria del Focallo e quella antistante la foce del Fiume Irminio.Il Laboratorio Territoriale Provinciale, “nodo” provinciale del sistema In.F.E.A. Regionale viene gestito in partenariato dall’assessorato al Territorio ed Ambiente della Provincia Regionale di Ragusa, dal Circolo “Il Carrubo ONLUS – Ragusa” di Legambiente.E’ da qualche tempo che il Laboratorio Provinciale si occupa di iniziative per il monitoraggio del Mare Mediterraneo e la protezione dei siti di interesse comunitario, con la raccolta di dati, indispensabili per capire lo stato di salute del mare, in particolare delle depauperate praterie di Posidonia oceanica e la presenza di specie “aliene” : organismi che hanno da tempo colonizzato anche le nostre zone. Gli studi che si stanno profilando grazie all’apporto di specialisti e volontari della Legambiente, porteranno ad avere un data-base di informazioni utili per la classificazione e la localizzazione delle varie specie floro-faunistiche, il grado di abbondanza e biodiversità presenti lungo alcune aree del mare costiero ibleo.Alle attività stanno partecipando alcuni tirocinanti del corso di formazione per ‘Esperto nella valutazione della qualità dell’ambiente marino’ che si sta svolgendo in provincia di Ragusa, in tal modo l’iniziativa ha anche il valore di creare nuove professionalità in un settore ancora poco diffuso nella provincia di Ragusa.“La conoscenza approfondita del nostro mare – afferma il presidente Antoci – è alla base della sua conservazione, ed è indispensabile per la salvaguardia del nostro futuro, oltre ad essere premessa per l’istituzione di aree marine protette, di cui la nostra provincia è ancora sfornita”.

Ultimo aggiornamento

3 Giugno 2007, 00:00