Prosegue la campagna di scavi nel sito archeologico di TerravecchiaAntoci: “Sosteniamo l’interesse scientifico e storico”
Nell’ambito del gemellaggio fra la Provincia Regionale di Ragusa e il dipartimento dell’Oise, anche quest’anno, si sta svolgendo, a Giarratana, la campagna di scavi nel sito archeologico di Terravecchia.Sono in questi giorni, infatti, a Giarratana gli archeologi francesi guidati dai professori Philippe Racinet, direttore del laboratorio di archeologia dell’Università di Piccardia, e Georges Pierre Woimant, direttore di ricerca del dipartimento dell’Oise.I lavori, che vengono effettuati nell’ambito di un progetto, che nel corso degli anni ha portato alla riscoperta dell’antico sito dell’attuale Giarratana, vengono effettuati da alcuni archeologi francesi.I lavori di ricerca hanno riguardato la continuazione ed ultimazione del rilievo planimetrico del sito e due interventi di scavi, di cui uno sulla parte nord dell’antico castello, ed in particolare in un ambiente originariamente coperto da una volta a botte, e l’altro in una casa distrutta dal terremoto del 1693, appartenente alla prima terrazza. Come negli anni precedenti sono state rinvenute ceramiche di un certo rilievo, importanti per la datazione dei contesti e per la ricostruzione della cultura materiale di età rinascimentale dell’abitato pre-terremoto di Giarratana.Le indagini archeologiche si sono svolte in co-direzione con il servizio Beni Culturali di Ragusa. L’equipe degli archeologi francesi è stata ricevuta all’arrivo a Ragusa dal neo soprintendente arch. Vera Greco.L’accoglienza della missione curata dal comitato per i gemellaggi presieduto da Giovanni Berretta è stata patrocinata anche dalla Provincia Regionale di Ragusa.“Dare continuità alla campagna di scavi dell’antico sito di Terravecchia – afferma il presidente Antoci – è un impegno che abbiamo preso e mantenuto durante questi anni di amministrazione perché, oltre al valore culturale e archeologico, permette di mantenere vivi i rapporti di gemellaggio col Dipartimento dell’Oise al quale siamo legati da vincoli di profonda amicizia. La riscoperta dell’antico sito di Terravecchia e il recupero di reperti archeologici sono ormai una realtà assodata e dimostrano l’interesse del mondo accademico e scientifico per il nostro territorio e soprattutto per gli insediamenti abitativi pre-terremoto”.
Ultimo aggiornamento
3 Maggio 2007, 00:00