Pineta Pino d’Aleppo. Mallia replica ai Verdi e alla Sinistra Arcobaleno
Pineta Pino d’Aleppo, il dibattito innescato dalla mozione consiliare presentata dal consigliere provinciale Salvatore Mandarà (Fi) e approvata dal massimo consesso, non si è esaurito anche per la presa di posizione del gruppo dei Verdi e della Sinistra Democratica. A tal proposito l’assessore al Territorio e Ambiente Salvo Mallia torna sull’argomento.“Avevamo già espresso delucidazioni e pareri in merito alle richieste della mozione – dice Mallia – perché il regolamento vigente nella Riserva Naturale Orientata “Pino d’Aleppo”, emanato dall’ARTA con D.A. n. 536 del 8 giugno 1990, è nel suo impianto normativo analogo a quello delle altre Riserve della Regione Siciliana. Consapevoli delle limitazioni e delle restrizioni che l’applicazione del regolamento comporta, la Provincia Regionale, nella sua qualità di Ente Gestore, ha sempre fornito informazioni sulle attività consentite all’interno della Riserva e sulle modalità di realizzazione delle stesse al fine di diminuire i disagi per proprietari e fruitori. In particolare si fa presente che il regolamento vigente “consente di esercitare le attività agricole esistenti ed effettuare mutamenti di coltura nell’ambito delle coltivazioni tipiche e tradizionali, con esclusione di nuovi impianti di serre, sia in zona A che in zona B”. In presenza di questo regolamento appare evidente che non possono essere autorizzati nuovi impianti serricoli all’interno della Riserva, in quanto trattasi di coltivazioni intensive, non tradizionali e ad elevato impatto ambientale”.“La proposta avanzata dal consigliere Mandarà – aggiunge Mallia – di rivedere i confini della riserva era già stata esaminata da questo Assessorato, ma le motivazioni per il riesame sono quelle della verifica della naturalità dell’area e se nelle zone interessate si siano verificati abusi e/o illeciti. Si sottolinea, comunque, che la competenza per la valutazione della necessità di rivedere i confini dell’area e l’emissione del Decreto di riperimetrazione sono di esclusiva competenza dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Invece in merito alle proposte del consigliere Mandarà si precisa che l’indennizzo ai proprietari dei terreni che insistono nella riserva potrebbe essere valida quantunque si avessero a disposizione i relativi finanziamenti della Regione siciliana; che la sostituzione delle coltivazioni potrebbe essere presa in esame solo ed esclusivamente per attività non consentite ma esistenti prima dell’istituzione della riserva. Pertanto, sebbene, il Consiglio Provinciale abbia approvato una mozione di indirizzo che chiede di tenere in considerazione la richiesta di una parte di coltivatori dell’area ricadente nella riserva, è anche vero che nessuna nuova disposizione di legge è intervenuta. Nessuna sanatoria è stata proposta e approvata: il Direttore della Riserva e tutto il suo personale operante nell’area protetta dovrà attenersi alle vigenti disposizioni di Legge e quindi agire nel rispetto dell’attuale Regolamento.“Questa Amministrazione – conclude Mallia – ha a cuore lo sviluppo economico e sociale del territorio e farò di tutto per porre in essere tutte le strategie che consentiranno all’area di sviluppare una propria economia basata sia sull’agricoltura tradizionale o di nicchia, che su un turismo ecologico e sostenibile ma sarà opportuno ricercare finanziamenti che permettano agli Enti e ai privati di attrarre risorse per l’area protetta. Così come non viene meno mai il nostro impegno in favore delle riserve ma sarebbe auspicabile che su questo terreno si registrasse una piena sinergia piuttosto che divisioni strumentali”.
Ultimo aggiornamento
18 Febbraio 2008, 00:00