Piano energetico provinciale. Mallia alla Sovrintendente: La Provincia non può restare fuori”
“Apprendo dalla stampa che oggi si è tenuta un’altra riunione (dopo quella di qualche giorno prima) indetta dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali finalizzata a coinvolgere tutti i sindaci dei comuni iblei, che nel frattempo si saranno dati da fare per indicare delle linee guida per il piano provinciale. Che la soprintendente prenda l’iniziativa di avviare un tavolo di discussione sulla necessità di creare un piano energetico provinciale è lodevole, ma non può farlo senza interpellare tutti gli attori del territorio. E, trattandosi di piano provinciale, non può “dimenticare” proprio l’Ente Provincia!”.Così l’assessore al Territorio e Ambiente Salvo Mallia stigmatizza il mancato coinvolgimento della Provincia al percorso di individuazione del piano energetico provinciale.“Passi pure che la soprintendente non sia a conoscenza dell’istituzione all’interno della propria struttura burocratica dell’Unità Organizzativa Autonoma- Ufficio Energia, alla quale è stata attribuita la programmazione e l’attuazione di attività mirate al risparmio energetico, la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia alternativa, la divulgazione della cultura del risparmio energetico ed il rilascio di pareri sugli impianti energetici e che l’Ufficio è inserito nel Programma Regionale (progetto Sicenea, finanziato dall’Assessorato Regionale all’Industria) che ha costituito una serie di Uffici Energia provinciali (uno per ognuna delle nove province siciliane) con lo scopo di facilitare politiche energetiche/ambientali locali, soprattutto in riferimento alle fonti rinnovabili; ma la Soprintendente è di certo a conoscenza che esiste una istituzione sovracomunale che si chiama Provincia Regionale di Ragusa che ha competenze su vari aspetti che attengono il territorio provinciale e che l’Amministrazione ha già realizzato un Piano Territoriale Provinciale all’interno del quale si prevede la realizzazione di un piano energetico provinciale. Il territorio necessita di uno sviluppo sostenibile su più fronti, tra i quali appunto quello energetico, nessuno intende sottovalutare l’impatto ambientale, ma bisogna anche incrementare le energie rinnovabili in relazione a quanto siamo indietro rispetto alle direttive sopranazionali derivanti dal protocollo di Kyoto ma bisogna avviare interlocuzioni virtuose e non procedere con azioni da solisti. D’altro canto lavorare ognuno per sé, seguendo solo il proprio percorso, significa creare dei duplicati, che servono solo a sprecare tempo e risorse. Pertanto, tenuto conto che bisogna fare l’interesse del territorio e che ogni iniziativa è lodevole e utile, auspico un tavolo di concertazione quale strumento fondamentale di crescita e sviluppo comune e sinergico per un percorso parallelo e unitario”.
Ultimo aggiornamento
7 Novembre 2008, 00:00