Mediazione linguistica-culturale all’interno della casa circondariale di Ragusa con il progetto “Ponte” della Provincia

La Provincia attiva un servizio di mediazione linguistica e culturale all’interno della casa circondariale di Ragusa, a favore dei detenuti extracomunitari.Presentato dall’assessore provinciale alla Programmazione Socio Economica e Politiche Euromediterranee, Giovanni Di Giacomo il progetto “Ponte”, alla presenza del presidente Franco Antoci, il direttore della casa circondariale, Santo Mortillaro e Maria Monteiro, presidente dell’Associazione Laica Immigrati (ALI).“La Provincia – dichiara il presidente Antoci – è stata sempre felice di contribuire a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, di qualsiasi provenienza, all’interno della casa di Ragusa, facendo così sentire loro la vicinanza della comunità provinciale.”“Il progetto “Ponte” – spiega l’assessore Di Giaco – che avrà la durata di dodici mesi a cura dell’ALI, metterà a disposizione di tutti i supporti efficienti ed efficaci per un agevole e rapido superamento delle difficoltà linguistiche e culturali, soprattutto nella molteplicità interpretative delle norme che, spesso, sono alla base della condizione di disagio e isolamento dei detenuti stranieri. Di fatto, gli extracomunitari non comprendono i loro avvocati e viceversa, come gli usi e costumi locali. Proprio oggi il direttore Mortillaro ha confermato che il cinquanta percento della popolazione carceraria è rappresentata da stranieri con grandi problemi di rapporti interpersonali con gli altri detenuti per ragioni di lingua, religione e costumi.”

Ultimo aggiornamento

16 Febbraio 2012, 00:00