Mediazione familiare. Monte: “La famiglia al centro dell’azione sociale”

“La famiglia al centro della programmazione in ambito sociale. L’obiettivo è di pensare a governare i disagi pensando all’istituzione famiglia e, di riflesso, risolvere i problemi anche dei figli minori e delle coppie in crisi. Ma la famiglia resta al centro dell’azione sociale perché un intervento che non tenga conto dell’istituzione famiglia lo rende sterile, per non dire inutile. Ecco perché abbiamo pensato ad potenziamento dello Sportello Famiglia e a riempirlo di contenuti”.Così l’assessore alle Politiche Sociali Raffaele Monte ha chiuso il convegno sulla mediazione familiare che è stato utile anche per conoscere l’esperienza del comune di Palermo rappresentata da Angela Errore. Il convegno, moderato da Caterina Mirto, responsabile dell’Aiaf di Palermo, è stato anche utile per un approfondimento sull’istituto della mediazione familiare. Si tratta di un tipo di intervento volto alla riorganizzazione delle relazioni familiari e alla risoluzione o attenuazione dei conflitti in caso di separazione o di divorzio“Il percorso di mediazione – ha detto Caterina Mirto – rappresenta una valida alternativa alla tradizionale via giudiziaria: il suo scopo è quello di consentire ai coniugi che scelgono di porre fine al proprio vincolo matrimoniale di raggiungere, in prima persona, degli accordi di separazione e di essere artefici della riorganizzazione familiare che andrà a regolare la vita futura loro e dei loro figli. Questo tipo di servizio offerto alla famiglia in crisi si basa su di un presupposto essenziale, che lo differenzia da ogni altro tipo di intervento volto a risolvere le dispute: le persone, pur nel disordine emotivo/organizzativo che spesso accompagna una crisi coniugale, hanno la capacità di autodeterminarsi ed assumersi la responsabilità di decidere ciò che è meglio per loro, evitando di delegare ad un terzo, avvocato o giudice che sia, questo compito”. In tal senso Caterina Mirto ha presentato al folto uditorio l’esperienza palermitana per questo nuovo istituto, mentre, Vittorio Cassì, lo ha fatto per il territorio ibleo. Grande attenzione all’intervento di Giovanni Salonia, presidente dell’Istituto “Gestalt” di Palermo che ha rappresentato con dovizia di particolari la terapia da lui proposta per mantenere saldi dterminati equilibri all’interno di una famiglia. “L’intersoggettività, il kairòs e il triangolo primario – ha detto Salonia – è il modello di coterapia per un confronto dal vivo tra la prospettiva fenomenologica del confine di contatto propria della psicoterapia della Gestalt e la prospettiva intersoggettiva sulle relazioni diadiche e triadiche nella famiglia e in psicoterapia”.Il convegno è stato utile anche per annunciare che all’intervento dello Sportello Famiglia di cui è responsabile la dottoressa Maria Rosa Guastella vi è un ufficio di mediazione familiare che si avvale dell’esperienza di personale qualificato.

Ultimo aggiornamento

25 Febbraio 2008, 00:00