La Provincia di Ragusa ha aderito alla manifestazione dell’Upi contro la Finanziaria

La Provincia Regionale di Ragusa ha aderito alla manifestazione di protesta contro la finanziaria promossa oggi a Roma davanti al Senato della Repubblica dall’Upi e dall’Anci.L’Upi ha indetto la manifestazione per contestare le norme riferite agli enti locali, e soprattutto i tagli ai trasferimenti correnti contenuti nel decreto legge 78/10 e per riaffermare la necessità di rivedere la manovra e i vincoli imposti alle Province e ai Comuni. Alla manifestazione di Roma era presente in rappresentanza della Provincia l’assessore allo Sviluppo Economico Enzo Cavallo, delegato dal presidente Franco Antoci che invece ha preso parte all’assemblea dell’Urps e dell’Anci su base regionale che si è tenuta oggi a Palermo sui temi della finanziaria.Le Province nella fattispecie credono di poter far fronte alla parte di sacrificio chiesto dal Governo agli Enti Locali attraverso una manovra che sia sostenibile, ridotta nell’importo complessivo e soprattutto riconsiderata all’interno del patto di stabilità interno; è infatti necessario che si provveda a ridefinire le regole del patto di stabilità interno per gli anni 2011-2013, attraverso l’individuazione di una nuova base di calcolo, nuovi coefficienti ed una nuova ripartizione dell’onere della manovra su tutti gli enti, salvaguardando gli investimenti per i delicati settori dell’edilizia scolastica, viabilità e dissesto idrogeologico; di poter contestualmente individuare parametri condivisi ed efficaci in grado di stabilire con un adeguato livello di oggettività, le situazioni di virtuosità degli enti cui far riferimento (prendendo a riferimento ad esempio il livello di indebitamento, il rispetto del patto di stabilità, le spese di personale, rigidità di bilancio, ecc); di vedersi garantito, in sede di attuazione del federalismo fiscale, il livello di finanziamento attuale come già definito in sede di Commissione paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale, e rispetto al quale si dovrà costruire l’autonomia finanziaria degli enti; di veder tutelata la propria autonomia finanziaria ed organizzativa, in relazione ai singoli tagli imposti a singole voci di spesa, che sono di fatto lesivi dell’autonomia dell’ente nonché penalizzanti in maniera indifferente rispetto a quegli enti che nell’anno 2009 hanno già significativamente ridotto le medesime voci di bilancio; nonché di correggere le disposizioni relative alle modifiche del Testo Unico in materia di rimborsi spese, che di fatto mortificano il ruolo di rappresentanza politica ed istituzionale degli amministratori locali, unitamente alle disposizioni in materia di personale che di fatto inficiano il percorso verso l’efficienza e la virtuosità del lavoro pubblico avviato con le recenti riforme in materia.

Ultimo aggiornamento

24 Giugno 2010, 00:00