La Polizia Provinciale sequestra discarica abusiva per inerti

Operazione di tutela ambientale della Polizia Provinciale che ha proceduto al sequestro di un’area recintata di circa 4.000 metri quadrati, all’interno della quale è stata realizzata una discarica per rifiuti inerti provenienti da attività di demolizione e scavi.Il legale rappresentante della ditta proprietaria del sito G.B di anni 56, in territorio del comune di Ragusa, è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di aver realizzato e gestito una discarica per rifiuti speciali non pericolosi in assenza dell’autorizzazione. In particolare, il Nucleo di Polizia Ambientale della Polizia Provinciale, ha accertato che nell’area sequestrata è stata realizzata una discarica con accumulo di rifiuti inerti più o meno sistematico, ripetuto e non occasionale, utilizzando i rifiuti come materiale di riempimento e successivamente compattati meccanicamente, trasformando, di fatto, l’area in un deposito a carattere, tendenzialmente, definitivo di rifiuti speciali. Tale attività ha apportato una modifica sostanziale allo stato dei luoghi arrecando una situazione di degrado, creando condizioni di diretta conseguenza sull’ambiente per la presenza del materiale inerte destinato all’abbandono. L’accertamento ha condotto anche al sequestro di un autocarro di proprietà di un’altra ditta, sorpreso mentre scaricava un carico di inerti all’interno dell’area della discarica abusiva. Il titolare dell’autocarro S.B. di anni 54 anni, residente a Ragusa è stato denunciato in stato di libertà. I superiori sequestri sono già stati convalidati dall’Autorità Giudiziaria.Gli accertamenti fanno parte del piano di controllo ambientale del territorio provinciale, predisposto dal Comandante Raffaele Falconieri, su direttiva dell’assessore alla Polizia Provinciale Giovanni Venticinque e dell’assessore al Territorio e Ambiente Salvo Mallia.Nell’ambito del suddetto piano, inoltre, una pattuglia della Polizia Provinciale, a seguito di avvistamento di una densa colonna di fumo nero, dopo essersi portata sul posto ha sorpreso quattro persone (tre uomini ed una donna) impegnate ad incenerire del materiale costituito da cavi elettrici, all’interno di un’area della Zona Artigianale del comune di Chiaramonte Gulfi, con l’intento di recuperarne il rame. Ai quattro G.M. di anni 28, V.B. di anni 32, R.A. di anni 60, C.L. di anni 48, tutti di Chiaramonte, nell’attesa di verificare la provenienza dei cavi elettrici, è stata contestata l’ipotesi prevista dal Testo Unico Ambientale, per aver effettuato operazione di incenerimento di rifiuti speciali non pericolosi senza la prescritta autorizzazione regionale. Tutta la quantità di rame è stata sottoposta a sequestro. Anche l’autovettura di proprietà di uno dei quattro è stata sottoposta a sequestro amministrativo per la mancata copertura assicurativa. Il piano dei controlli ambientali prevede un’ulteriore intensificazione dei servizi per reprimere, su tutto il territorio provinciale, il compimento di illeciti ambientali tra i quali quello dell’abbandono incontrollato di rifiuti, nonché per contrastare il triste fenomeno delle “fumarole”.

Ultimo aggiornamento

26 Maggio 2008, 00:00