La Giunta Provinciale chiede lo stato di crisi dell’agricoltura

Stato di crisi dell’agricoltura iblea. Lo chiede la Giunta della Provincia Regionale di Ragusa che su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico Enzo Cavallo, ha approvato un documento col quale viene sollecitata la dichiarazione dello “stato di crisi” per il settore, oggi più che mai in difficoltà per gli effetti della crisi che da tempo investe i vari comparti e per il “crollo dei prezzi alla produzione” nei mercati ortofrutticoli. Col documento viene fatto espresso riferimento alla condizione di estremo disagio in cui versano le imprese agricole. Non solo per le obiettive difficoltà a conseguire un reddito per la cronica mancanza di remuneratività dei prezzi praticati alla produzione e per il continuo aumento dei costi produttivi, ma anche per le difficoltà che le imprese agricole incontrano per l’accesso al credito e per garantirsi la liquidità necessaria per affrontare la campagna agraria, la conduzione aziendale e le scadenze bancarie, contributive, fiscali ed esattoriali.Da tenere conto che la richiesta dello “stato di crisi” è stata richiesta al Governo Regionale (ed in tal senso in più occasioni è stata riscontrata la piena disponibilità e l’impegno sia del Governatore Raffaele Lombardo che dall’assessore regionale all’Agricoltura Titti Bufardeci), mentre il provvedimento di riconoscimento dovrà essere adottato, su proposta e su richiesta della Regione, dal Governo Nazionale.Il provvedimento si rende assolutamente necessario perché appena adottato consente l’attivazione delle “clausole di salvaguardia” e di una serie di interventi e misure a favore dei settori interessati e delle imprese in difficoltà (regimentazione delle importazioni concorrenti, blocco e moratoria delle scadenze). Con il documento vengono inoltre riproposte le richieste individuate nelle scorse settimane, in via prioritaria dal tavolo agricolo provinciale, e riguardanti lo snellimento e l’accelerazione delle procedure per l’accesso al credito da parte delle imprese agricole attraverso la concreta attivazione di tutti gli strumenti a disposizione e l’attuazione, dopo lo sblocco dell’art. 16, delle misure di cui agli artt. 17, 18 e 19 della l.r. 14 maggio 2009 n. 6 (credito agrario; consolidamento delle passività onerose in agricoltura; ristrutturazione delle passività a tasso agevolato) anche attraverso l’impinguamento dei relativi capitoli, tenuto conto della esiguità dei fondi previsti; la definizione dell’accordo regionale del prezzo del latte prodotto in Sicilia; il coordinamento e la intensificazione dei controlli sui prodotti importati in Sicilia; l’accelerazione dell’iter per il riconoscimento dei marchi Igp per il “Pomodoro di Sicilia”, la “Zucchina di Sicilia” e l’avvio delle procedure per l’ottenimento dei marchi per la melanzana ed il peperone e l’attivazione di incisive azioni promozionali a favore delle produzioni siciliane; il sostegno della commercializzazione delle produzioni locali nella Grande Distribuzione Organizzata ed il loro consumo nelle mense pubbliche e nei ristoranti; il ripristino dell’esonero delle accise sul gasolio, utilizzato per il riscaldamento delle serre; il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà nazionale, il sostegno del Piano Assicurativo, il mantenimento della fiscalizzazione degli oneri sociali a carico delle imprese agricole e la revisione del “de minimis” previste per le aziende agricole.

Ultimo aggiornamento

16 Febbraio 2010, 00:00