Impugnato davanti al Tar di Palermo il decreto assessoriale di riparto dei fondi

Il Libero Consorzio Comunale di Ragusa ha impugnato davanti al Tar di Palermo il decreto di riparto dei fondi assegnati alle ex province siciliane. Il ricorso è stato già notificato all’assessorato regionale alle Autonomie Locali e all’Economia perché il decreto assessoriale n. 310 dell’11 ottobre scorso è ritenuto errato, illogico e illegittimo per eccesso di potere e violazione dell’articolo 97 della Costituzione. Il Libero Consorzio Comunale Ragusa aveva provveduto già a diffidare l’assessorato competente chiedendo l’annullamento o la revoca del decreto ma non si è registrato alcun riscontro alla nota del Commissario straordinario Dario Cartabellotta, pertanto, si è proceduto al ricorso davanti al Tar di Palermo in quanto il decreto di riparto dei 25 milioni di euro è affetto da una molteplicità di vizi intrinseci al suo contenuto e contradditorio tra più atti della stessa amministrazione. E’ stato chiesto altresì che il decreto venga in sospeso in via cautelare nonché si proceda ad un risarcimento dei danni subiti per 555 milioni di euro.Nel ricorso si sostiene che il “Libero Consorzio Comunale di Ragusa è ingiustamente mortificato e discriminato nell’assegnazione delle risorse necessarie per garantire lo svolgimento delle funzioni assegnate dalla legge regionale di istituzione dei Liberi Consorzi, in quanto non si è proceduto ad una corretta ripartizione dell’importo di euro di 25.230.684,44, secondo quanto deciso nella riunione della Conferenza Regione/Autonomie Locali del 20 settembre scorso che ha stabilito di applicare i quattro criteri proposti dal Governo regionale (riferiti alla popolazione, alla superficie, alla lunghezza delle strade ed al numero delle sezioni delle scuole provinciali) soltanto per il riparto dei 25.230.684,44 euro e non per i complessivi 91 milioni e 50 mila euro, così come deliberato dalla Conferenza Regione/Autonomie Locali del 28 giugno 2017 e recepito dai decreti assessoriali n. 175 e 192 proprio dell’assessorato regionale alle Autonomie locali. Proprio in quella sede si era deliberato che l’importo di € 65.819.315,56 fosse destinato precipuamente a ‘neutralizzare’ l’incremento per il corrente anno del contributo alla finanza pubblica. Nel ricorso al Tar si sottolinea infatti come “i quattro criteri utilizzati dall’assessorato alle Autonomie locali non possono riguardare anche l’importo di € 65.819.315,56 in quanto determinano l’aberrante ed assurdo risultato di assegnare ai vari enti interessati una somma non corrispondente al rispettivo incremento del contributo alla finanza pubblica: si verifica, infatti, che dei 65.819.315,56 euro viene attribuita alla ex Provincia di Ragusa una somma/quota inferiore a quella che è il proprio incremento di contributo alla finanza pubblica, mentre altri enti si vedono assegnare una somma/quota superiore al loro carico allo stesso titolo. Un’altra conseguenza palesemente erronea ed inaccettabile che si produce dal riparto operato con il Decreto Assessoriale contestato è che enti, i quali concorrono in misura inferiore rispetto all’ex Provincia di Ragusa al contributo alla finanza pubblica, si vedono assegnare per il proprio funzionamento una somma finale ben maggiore (anche fino a quasi il triplo) rispetto al Libero Consorzio Comunale di Ragusa”.

Ultimo aggiornamento

31 Ottobre 2017, 00:00