Gli 85 anni della Provincia. Antoci: “Non si può cancellare la storia”

Una cerimonia sobria e istituzionale per celebrare gli 85 anni della Provincia di Ragusa. Nella sede del palazzo del Governo alla presenza dei sindaci iblei, dei rappresentanti delle province gemellate e delle massime autorità civili e militari ha avuto luogo la cerimonia protocollare aperta dal saluto del prefetto Giovanna Cagliostro. Nel suo intervento il prefetto ha posto l’accento sul ruolo e le funzioni delle Province. “Il livello di governo provinciale è connaturato con l’identità socio-culturale e con la sua storia ed è certamente in grado di assicurare il necessario supporto ai Comuni, in particolare a quelli di minori dimensioni, nello svolgimento delle funzioni di competenza. Va pertanto evidenziato il ruolo, finora proficuamente svolto, della Provincia come presidio democratico del territorio e della comunità”.Il prefetto di Ragusa ha auspicato poi che “il processo di riforme istituzionali già intrapreso ponga l’attenzione su misure organizzative che, oltre a razionalizzare i conti pubblici, consentano di tenere conto dell’esigenza di assicurare una gestione unitaria dei territori che per la storia comune, le condizioni economiche e sociali hanno una specifica omogeneità. Il processo di decentramento amministrativo degli ultimi anni ha dimostrato che la Provincia ha assunto un suo ruolo autonomo e peculiare, sia sotto il profilo politico (in quanto spesso sede di mediazione politica e territoriale) sia sotto il profilo strettamente amministrativo e gestionale”.Anche il presidente della Provincia Franco Antoci, intervenendo dopo il prefetto Cagliostro, ha rimarcato il ruolo essenziale delle Province ed ha ribadito il motivo per cui aveva deciso di celebrare gli 85 anni della Provincia di Ragusa.“Vogliamo ricordare con questa sobria cerimonia – ha detto Antoci – quanti si sono impegnati per la nascita della provincia e per la sua crescita, e le tante figure illustri cui questa terra ha dato i natali e che brillano luminose nel firmamento letterario, artistico, storico, religioso, scientifico, politico, economico e sociale. Ma vogliamo anche associare nel ricordo e nella gratitudine i nostri concittadini che con l’onesta fatica si sono sacrificati per le proprie famiglie, arrivando per questo anche ad emigrare, lontano dalla terra iblea. Su questo loro sacrificio, sull’impegno di tanti amministratori ed operatori politici che ci hanno preceduto è stato simbolicamente costruito, in questi 85 anni, l’edificio provinciale che oggi, paradossalmente, si vorrebbe demolire. Molti vi sarete chiesti sinceramente se valeva la pena di ricordare solennemente la nascita di un Ente che si vuole sopprimere o svuotare di funzioni o, ancora peggio, smembrare. Si vuole sacrificare una storia, una identità, un patrimonio culturale e amministrativo; si vuole mortificare la democrazia, tentando di far rivivere campanilismi oramai abbondantemente superati nel comune sentire e, soprattutto, si vuole rinunciare a quel ruolo vero di coordinamento e di sprone che solo l’Ente Provincia, in stretta sinergia con gli uffici statali, può assicurare. Se questo è il panorama che ci si pone innanzi io mi sento di affermare con convinzione che oggi ha più che mai senso ricordare l’85° compleanno della nostra provincia, nata all’inizio del lontano 1927. Non farlo significherebbe assumere un atteggiamento rinunciatario e noi non vogliamo trascurare alcunché nel riaffermare la validità amministrativa di un Ente che si è sempre sforzato di venire incontro alle tante esigenze infrastrutturali, economiche e sociali del nostro territorio. 85 anni di storia non possono essere cancellati con un tratto di penna!”.Dopo Antoci, un saluto di speranza e un invito all’ottimismo per la provincia di Ragusa è stato espresso dal vescovo di Ragusa, Paolo Urso, mentre, in rappresentanza di tutti i sindaci iblei è intervenuto il vice sindaco di Ragusa Giovanni Cosentini (assente il sindaco Dipasquale per motivi di salute). Il presidente del Consiglio Provinciale Giovanni Occhipinti ha portato invece il saluto del massimo consesso provinciale ribadendo il ruolo insopprimibile di un organismo democratico e l’utilità di un ente intermedio come la Provincia. La cerimonia protocollare è stata chiusa dal saluto dei rappresentanti delle province gemellate: dal presidente di Siracusa Nicola Bono, dal consigliere provinciale di Milano, Giuseppe Milone in rappresentanza del presidente Potestà e dal senatore Andreè Vantomme, in rappresentanza del dipartimento dell’Oise. A chiusura della cerimonia il pittore Franco Cilia ha fatto omaggio ai rappresentanti istituzionali e agli ospiti di una sua opera a ricordo dell’85° della provincia.

Ultimo aggiornamento

13 Gennaio 2012, 00:00