Centrale nucleare in provincia? Antoci: “No, grazie”

A seguito dell’accordo Italia-Francia siglato ieri dai due presidenti Berlusconi e Sarkozy per la realizzazione di centrali nucleari in Italia si registra l’indiscrezione del quotidiano “La Repubblica” che una di queste verrebbe realizzata in provincia di Ragusa o, comunque, nel Sud-Est siciliano.A tal proposito si registra la netta contrarietà del presidente della Provincia Franco Antoci: “Sollecitato da diversi organi di stampa – dice il presidente – ad avere una conferma circa una presunta installazione di una centrale nucleare nel nostro terriotrio, devo rilevare che la notizia non trova alcuna conferma ufficiale per quanto mi riguarda. Non sono a conoscenza di una decisione o di una intenzione in tal senso del governo nazionale. E ad ogni buon conto mi sento di esprimere, a nome della comunità iblea che rappresento, il mio “no” perché una tale realizzazione sarebbe nettamente in contrasto con la specificità e la vocazione del nostro territorio fortemente improntato alla valorizzazione turistica e ad un’economia che si vanta di avere diverse eccellenze tra le produzioni tipiche locali.La Sicilia con le sue centrali termoelettriche e la provincia di Ragusa in particolare con i suoi impianti di energia alternativa riescono ad avere una piena autosufficienza energetica, pertanto, non hanno alcun bisogno di sopportare l’onere di una centrale nucleare. In termini di penalizzazione il territorio ibleo ha già pagato in passato un costo altissimo al suo sviluppo, sopportando l’onere di ospitare la base missilistica di Comiso. Ora invece chiede una maggiore attenzione per annullare il suo gap infrastrutturale che la penalizza fortemente nel suo sviluppo. Quindi al Governo Nazionale chiediamo non una centrale nucleare ma un impegno straordinario sul piano infrastrutturale, a cominciare dal recupero delle somme per la viabilità secondaria provinciale, alla realizzazione della Ragusa-Catania e dell’autostreada Siracusa-Gela. Le classifiche dei giornali economici, a volte, ci classificano agli ultimi posti perché paghiamo a caro prezzo la mancata infrastrutturazione del territorio, non vorremmo restare ultimi ora che ci apprestiamo ad avere una grande infrastruttura come l’aeroporto di Comiso solo perché dovremmo ospitare una centrale nucleare. Dunque, un “no” convinto a questa realizzazione perché la vocazione del territorio improntata sulla bellezza paesaggistica ed architettonica mal si coniuga con questa presunta realizzazione. Ci verrebbe difficile spiegare ai turisti di essere patrimonio dell’Umanità per il nostro barocco ospitando una centrale nucleare. Nel nome, quindi, di un “federalismo energetico” dovranno essere altri territori a farsi carico delle necessità energetiche del Paese, poiché qualora dovesse verificarsi una tale eventualità sono certo che l’intera popolazione iblea si mobiliterebbe per dire a quest’infausta decisione”.

Ultimo aggiornamento

26 Febbraio 2009, 00:00