Bando mobilità. Monte: “I consiglieri interroganti non vogliono i concorsi pubblici”

Bando sulla mobilità esterna, c’è la replica dell’assessore al personale Raffaele Monte.“I consiglieri interroganti che hanno chiesto la revoca del bando sulla mobilità – afferma Monte – stanno apertamente affermando che non vogliono che la Provincia metta a concorso all’esterno i posti disponibili nella dotazione organica e previsti dal piano occupazionale. Insomma, stanno stoppando la speranza di centinaia e centinaia di giovani laureati e diplomati che aspettano da anni pubblici concorsi negli enti locali. La verità è proprio questa. Il bando sulla mobilità è ispirato alla verifica della disponibilità di chi aveva già intenzione di lasciare il proprio ente e a verificarne la professionalità dei richiedenti con una prova d’esame. Dov’è l’aspetto contra legem? C’è solo una tutela della Provincia che ha deciso un bando abbastanza rigido sulla mobilità perché intende verificare il grado di professionalità dei richiedenti e perché vuole dare credito alla meritocrazia esterna di tanti giovani laureati e diplomati. Questi stessi consiglieri interroganti non erano quelli che chiedevano le prove concorsuali per gli incarichi dirigenziali? Non si può procedere politicamente a strappi chiedendo una volta una procedura e un’altra volta un adempimento diverso a seconda di interessi occasionali. Ad ogni buon conto il bando è stato pubblicato da due settimane e mi chiedo: perché solo ora ch’è scaduto ne stanno chiedendo la revoca? Questa richiesta è la riprova che di fronte all’interesse generale dei pubblici concorsi che l’amministrazione provinciale ha deciso di perseguire fa da contraltare la decisione di alcuni consiglieri di privilegiare l’interesse di qualche dipendente di ente locale, non più contento di restare nell’amministrazione di appartenenza. E, comunque, non c’è una chiusura totale sulla mobilità perché chi aveva chiesto di adottare questo istituto e si trovava in possesso del relativo nulla-osta ora può esercitarne il diritto. Comunque, la sede istituzionale per questo dibattito resta il consiglio provinciale dove sarò ben lieto di confrontarmi su quest’argomento con i consiglieri interroganti.

Ultimo aggiornamento

7 Marzo 2009, 00:00