Attivo lo sportello pesca. Chiuso il progetto sul modello di gestione integrata della fascia costiera

Il progetto sul “Modello di gestione integrata della fascia costiera della provincia di Ragusa” ha comportato come finalità l’istituzione di uno sportello pesca, attivo presso la sede dell’assessorato al Territorio e Ambiente.Un punto informativo a disposizione degli operatori del comparto e, in generale, di chi svolge attività economiche lungo la fascia costiera ragusana. È questo uno degli esiti più tangibili del progetto della Provincia Regionale di Ragusa e del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, le cui conclusioni sono state tratte stamani nel corso del convegno conclusivo.“Si tratta di uno sportello informatizzato – chiarisce l’assessore Salvo Mallia – per l’avviamento e lo sviluppo di attività di promozione dei sistemi di gestione e di tracciabilità della pesca. Consentirà l’accesso ai dati raccolti nell’ambito del progetto, che ha ottimizzato le informazioni riguardanti tutti gli aspetti di utilizzo delle risorse della costa. Tra l’altro sono a disposizione delle aziende le linee guida per la certificazione ambientale, di qualità, sicurezza, tracciabilità e filiera ittica”. Il progetto ha avuto come finalità principale la creazione di un Sistema informativo territoriale (S.I.T) in grado di raccogliere e gestire dati che consentono di stabilire il grado di sostenibilità ambientale delle attività ricadenti nella fascia costiera, al fine di una corretta valutazione delle criticità e delle potenzialità, a supporto delle decisioni, degli interventi correttivi e dei progetti di sviluppo.“L’indicatore di sostenibilità ambientale calcolato, elaborando i database messi a disposizione da vari enti, tra cui la Provincia, i comuni, la Capitaneria di porto e l’Istat – ha spiegato il responsabile di progetto, Alessandro Cento – ha dato risultati ottimali. L’indice di balneabilità delle coste e della qualità delle acque, ad esempio, è il migliore della Sicilia, mentre molto si deve fare sul versante delle riserve marine, che consentirebbero anche un considerevole ripopolamento ittico, a tutto vantaggio del comparto pesca”.A quest’attività si è aggiunta quella di monitoraggio igienico-sanitario dei prodotti ittici lungo la filiera, in particolare su gambero rosa, triglia e merluzzo. Anche su questo versante i risultati sono stati pienamente soddisfacenti, come ha spiegato il ricercatore Virgilio Giannone, mentre la ricercatrice Gabriella Guglielmino ha esposto la bozza di disciplinare del marchio collettivo “Gambero rosa della provincia di Ragusa”. Attività che potrà in futuro essere estesa ai prodotti ittici tipici del ragusano.Gradito ospite il responsabile del piano di Comunicazione del PON Ricerca e Competività 2007-2013, Fulvio Obici che ha sottolineato come il Piano operativo nazionale 2007-2013 e il Piano attuativo nazionale, mettono a disposizione del settore Ricerca, rispettivamente, oltre 6-7 miliardi di euro.“Una cifra considerevole – chiarisce Obici – che potrà consentire grossi interventi di investimento per le regioni di convergenza, a patto che ci si impegni fortemente rilanciando le relazioni e le reti di relazioni che abbiamo costruito con fatica nei territori, già per l’utilizzo dei fondi PON 2000- 2006”. Infine da parte del presidente della Provincia, Franco Antoci, e dal presidente del Parco Scientifico Tecnologico della Sicilia, Antonino Catara, l’auspicio che la collaborazione tra i due enti possa continuare in maniera proficua nei progetti di ricerca in cantiere.

Ultimo aggiornamento

19 Ottobre 2008, 00:00