Ato idrico. Mallia convoca i sindaci dopo sentenza Corte Europea

La sentenza della Corte di Giustizia Europea relativamente alla domanda di pronuncia pregiudiziale avanzata dal Tar Sicilia sezione di Catania, in merito alla controversia che vede contrapposte l’Acoset S.p.A. e la Conferenza dei Sindaci e del presidente della Provincia Regionale di Ragusa circa l’annullamento della procedura di gara per la selezione del socio privato di minoranza della società mista per la gestione del Servizio idrico integrato nelle provincia di Ragusa ha portato l’assessore delegato Salvo Mallia a farsi promotore di un incontro tra i sindaci dei Comuni della provincia di Ragusa per discutere e definire le attività da intraprendere in merito al dispositivo della sentenza ed in attesa della successiva pronunzia che spetterà al Tar Sicilia sezione di Catania sulle richieste della ditta ricorrente. L’incontro è fissato per il 29 ottobre alle ore 16,30 presso la sede dell’Ato Idrico (Palazzo del Governo).“Ho deciso di indire questa nuova riunione – dice Mallia – perché punto sulla sinergia istituzionale per risolvere quest’ impasse procedurale e in quanto ritengo opportuno intraprendere azioni comuni, per il bene del territorio, salvando così l’assegnazione dei fondi della Comunità Europea, così come auspicherei da parte dei rappresentanti istituzionali di evitare prese di posizione unilaterali in antitesi ai dettami di legge. E’ bene ricordare che l’annullamento della gara in autotutela deciso dalla conferenza dei sindaci della Provincia di Ragusa successivamente all’indizione della stessa per l’affidamento del Servizio Idrico Integrato, fu presa alla luce del pronunciamento della Corte di Giustizia Amministrativa della Sicilia n. 569 del 27 ottobre 2006, che indicava come orientamento l’indizione di una seconda gara per l’affidamento del servizio dopo aver esitato la gara per l’individuazione del socio privato, e tale decisione fu supportata dal parere reso dagli avvocati Michele Alì, Antonino Gentile e Corrado Giuliano. In attesa della sentenza del TAR Sicilia sezione di Catania, che potrà essere impugnata davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia, dovrà essere risolto anche il ricorso proposto dalla altra impresa partecipante, la Saccecav Depurazioni Sacede s.p.a, che ha impugnato sempre davanti al Tar Sicilia sezione di Catania l’illegittima ammissione alla gara degli altri due raggruppamenti di imprese facendo valere un interesse strumentale alla ripetizione delle operazioni di gara”.

Ultimo aggiornamento

20 Ottobre 2009, 00:00