Antoci al forum nazionale dell’Italia dei Territori: “Integrare l’offerta culturale con le altre risorse del territorio”
Il presidente della Provincia Franco Antoci ha partecipato a Mantova al Forum nazionale dell’Italia dei Territori come relatore portando l’esperienza della crescita culturale e sociale della provincia di Ragusa dopo la dichiarazione dell’Unesco di riconoscere il barocco ibleo, patrimonio dell’Umnaità.“L’apprezzamento per il barocco del Val di Noto – ha detto Antoci – è stato sempre alto, ma il 2002 ha segnato un importante risultato. Otto città (Catania, Caltagirone, Militello, Siracusa, Palazzolo Acreide, Modica, Scicli e Ragusa) sono state inserite, con i loro principali monumenti, dall’Unesco, nella lista dei beni riconosciuti patrimonio dell’umanità. Si tratta del sito Unesco più grande del mondo. Le nostre comunità si sono immediatamente rese conto che da questa prestigiosa base occorreva partire, non solo per salvaguardare e promuovere gli straordinari beni artistici esistenti, ma anche per avviare e rafforzare un concreto processo di sviluppo sostenibile e di qualità del territorio. E’ nata così nel 2007, l’Associazione “Distretto culturale delle città tardo barocche del Val di Noto”, inizialmente con i soli otto comuni, poi con le tre province (Ragusa, Siracusa e Catania) di riferimento e poi ancora con i comuni di Acireale, Ferla, Ispica, Mazzarino e Sortino. Scopo del Distretto, quello di evitare frammentazioni e campanilismi che frenano una visione strategica complessiva, dando viceversa una valenza di sistema ai siti Unesco, aprendo così nuove prospettive culturali e di sviluppo”.Il presidente Antoci nel suo intervento non ha mancato di rimarcare le linee guida che ispirano l’azione e la progettualità di questo Distretto che sono contenute “in nuce”, nel piano di gestione dei siti Unesco e individuano le opportune strategie non solo per tutelare e conservare, ma anche per valorizzare economicamente il patrimonio e le risorse culturali.<>.
Ultimo aggiornamento
17 Febbraio 2009, 00:00