Vertenza Ancione. I sindacati da Antoci
La vertenza dell’azienda Ancione che prevede il licenziamento di 52 dipendenti a Ragusa approda sul tavolo del presidente Franco Antoci. Una vertenza non facile per l’alto numero di licenziamenti annunciati dall’azienda ma anche per il rischio di veder scomparire una delle aziende che hanno fatto la storia dell’industria asfaltifera di Ragusa.Il presidente della Provincia ha ricevuto oggi i tre segretari provinciali delle confederazioni Cisl, Cgil ed Uil nonché quelli di categoria per avviare un percorso di approfondimento su una vertenza che presenta diverse sfaccettature, e non esclusivamente quella occupazionale. Le preoccupazioni che i rappresentanti sindacali hanno manifestato al presidente Antoci sono diversi. Intanto la preoccupazione per la perdita dei 52 posti di lavoro, poi la questione ambientale per il sito dove sorge l’azienda che in caso di dismissione avrebbe bisogno di una forte azione di bonifica e infine quello di accendere i riflettori su questa vertenza per evitare fughe in avanti che potrebbero prefigurare nuovi scenari d’investimento, a scapito del territorio.I sindacati hanno chiesto al presidente Antoci di farsi garante e parte attiva di tutti questi processi in modo da monitorare i vari passaggi della vertenza. Dal canto suo il presidente della Provincia si è impegnato ad indire per i primi giorni del nuovo anno una conferenza di servizio per fare il punto della situazione e verificare insieme ai rappresentanti dell’azienda, dell’Assindutria, dell’Asi, del comune di Ragusa e dell’Arpa quali ripercussioni di carattere occupazionale, ambientale e di pianificazione territoriale può avere questa vertenza se non affrontata con cautela e spirito di collaborazione tra i vari attori in campo.“E’ prioritario intanto – afferma Antoci – salvaguardare i livelli occupazionali e poi governare passo dopo passo i possibili sviluppi di questa vertenza”.
Ultimo aggiornamento
20 Dicembre 2008, 00:00