Spiaggia di Caucana. Scelto un intervento innovativo per contrastare il fenomeno erosivo”
Il progetto-pilota per il ripascimento della spiaggia di Caucana è nato dall’esigenza di contrastare il grave fenomeno erosivo in atto nella stessa area. Dopo le ultime prese di posizione della Lega dei Consumatori e di singoli cittadini pare opportuno ribadire le motivazioni tecniche e scientifiche che hanno portato alla scelta di un intervento altamente specializzato e curato da esperti del settore dell’ingegneria naturalistica. “E’ bene precisare –afferma il direttore dei lavori dell’intervento di ripascimento, ing. Anfuso – che il fenomeno erosivo negli anni 2002/2003, ha scalzato per circa 3 metri il tratto della scarpata prospiciente il Lungomare delle Anticaglie ricompreso tra la via Belisario e la via Bizantina, danneggiando ulteriormente sia i resti archeologici dell’ancoraggio bizantino, sia la sede della vicina strada, già oggetto di crolli.Per affrontare tali pericoli, trattandosi di un’area di grande pregio ambientale e di interesse archeologico e culturale, la Provincia Regionale di Ragusa ha fatto scelte di grande spessore tecnico e scientifico rivolgendosi allo studio Sirito di Savona, specializzato nella ricostruzione del litorale marino, utilizzando i moderni principi di ingegneria naturalistica che, praticata ormai correntemente per contrastare i fenomeni erosivi cui sono soggetti la maggior parte dei litorali marini, suggerisce la ricostruzione della spiaggia con la messa in opera di sedimenti di idonea granulometria, in sostituzione degli interventi effettuati in passato con la costruzione di barriere frangiflutti.Quest’ultime infatti, oltre ad alterare la naturalità dei luoghi, non hanno alcuna efficacia a lungo termine innescando invece fenomeni erosivi in altre zone vicine. In relazione al livello energetico delle onde dello specchio di mare antistante il tratto di spiaggia da ricostruire, è stato necessario impiegare dei sedimenti di granulometria compresa tra quattro e dieci millimetri, maggiore delle sabbie preesistenti che altrimenti si sarebbero disperse sia per effetto dell’azione energetica del mare sia del trasporto eolico.La situazione erosiva cui si è ovviato, non permette peraltro – aggiunge l’ing. Anfuso – di ripristinare le fini granulometrie della spiaggia scomparsa, che, stante il perdurare delle cause che ne hanno avviato il processo erosivo, sarebbero anch’esse destinate a scomparire.Ultimati i lavori, si è avuto modo di constatare che la spiaggia formatasi nelle vicinanze della zona archeologica, prima del tutto scomparsa, è stata subito frequentata da numerosi bagnanti, malgrado per il primo anno di esercizio possano ancora esservi dei disagi. Fra l’altro ampi tratti della spiaggia stessa erano stati naturalmente ricoperti da sabbia fine, specie nella zona viciniore alla punta delle Anticaglie in cui si era intervenuto dapprima. A maggior ragione un modesto travaso dei sedimenti granulari, peraltro previsto, verificatosi nella vicina spiaggia tra Casuzze e Caucana, può avere creato il disagio denunciato che dovrebbe comunque attenuarsi fino a scomparire del tutto tra un paio d’anni, d’altra parte una mancanza di ripascimento provocherebbe sicuramente conseguenze anche su quella spiaggia in cui già il mare aggredisce la duna. Si fa presente altresì che è stato predisposto un attento monitoraggio di tutta l’unità che si sviluppa da punta delle Anticaglie al Torrente Biddiemi, non solo in ordine agli inconvenienti lamentati, ma al ben più pressante problema della conservazione stessa della spiaggia”.L’Amministrazione Provinciale ritiene, anche alla luce delle succitate risposte tecniche e scientifiche di aver fatto il massimo, usufruendo per questo anche di finanziamenti, per consentire la protezione del litorale. Ritiene altresì che il tutto non può essere oggetto di alcune strumentalizzazioni, mentre, cercherà, unitamente al comune di Santa Croce Camerina e nei limiti del possibile di attenuare i disagi lamentati.
Ultimo aggiornamento
27 Luglio 2005, 00:00