Sollecitati interventi per fronteggiare l’allarme punteruolo rosso

Convocato e presieduto dal presidente della Provincia Regionale di Ragusa Franco Antoci, si è svolto oggi a Ragusa un incontro tecnico nel corso del quale, alla presenza e con l’intervento del responsabile dell’Osservatorio malattie delle piante Lino Bonocore, dei rappresentanti delle amministrazioni dei comuni iblei e dei rappresentanti dei vivaisti, è stato fatto il punto sulla allarmante situazione venutasi a determinare sul territorio provinciale con il diffondersi del punteruolo rosso che continua ad attaccare e a colpire irrimediabilmente le palme.All’incontro hanno partecipato gli assessori provinciali allo Sviluppo Economico, Enzo Cavallo, e al Territorio ed Ambiente, Salvo Mallia. Presenti altresì i consiglieri provinciali Bartolo Ficili e Salvatore Mandarà, che nel porre il problema avevano sollecitato l’intervento dell’Amministrazione Provinciale dopo che con Decreto dell’assessore regionale per le Politiche Agricole ed Alimentari, pubblicato lo scorso 13 agosto, è stata sospesa l’attività di abbattimento e di triturazione svolta fino al 2009 dall’Azienda Demaniale delle Foreste.“Dalla riunione – spiega l’assessore Cavallo – è emersa la drammaticità di una situazione destinata, in mancanza di interventi concreti ed urgenti, a vedere distruggere le tante palme presenti sul territorio che, come si sa, costituiscono un patrimonio di inestimabile ed insostituibile valore botanico, ambientale e culturale e che rendono unico, nel contesto mediterraneo il paesaggio delle nostre zone, sia nell’ambito urbano che nelle aree rurali.Da parte di tutti è stato chiesto di reiterare la ripresa del servizio da parte della Regione Siciliana tramite l’Azienda Foreste Demaniali, e di sollecitare l’intervento del Ministero della Salute per ottenere l’autorizzazione a tempo quanto più prolungato possibile, tutto l’anno tranne i mesi di gennaio e febbraio, per la effettuazione dei trattamenti fitosanitari al fine di prevenire la diffusione del pericoloso insetto. Sarà chiesto, inoltre, l’intervento del Ministero dell’Ambiente per lo svolgimento di azioni tese a salvaguardare il patrimonio palmizio nell’interesse di tutto il territorio.I rappresentanti dei vivaisti – conclude Enzo Cavallo – si sono resi disponibili a collaborare con mezzi propri per offrire un servizio tale da rispondere in maniera adeguata alle esigenze del territorio attraverso lo svolgimento dell’attività di profilassi e, la dove necessario di abbattimento, triturazione ed allo smaltimento delle palme attaccate. Argomenti questi per i quali sarà avviato un procedimento per la possibile stipula di una intesa fra tutti i soggetti interessati.

Ultimo aggiornamento

3 Novembre 2010, 00:00