Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Il confronto con La Via
La conferenza provinciale dell’agricoltura ha preso il via ieri col convegno sulle nuove opportunità date dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Il focus del convegno, che ha registrato una larga partecipazione di imprenditori agricoli, tecnici, allevatori e operatori del settore, ha riguardato il PSR che si articola su 4 assi e 32 misure e che definisce gli ambiti dell’intervento regionale per le aree rurali. Ad apertura dei lavori il presidente Franco Antoci ha sottolineato “la sfida che bisogna raccogliere per far partire la nuova programmazione dei fondi strutturali e la sinergia utile per far decollare il territorio”. L’assessore allo Sviluppo Economico Enzo Cavallo si è mostrato soddisfatto della larga partecipazione degli imprenditori agricoli al convegno che dimostra la vitalità dell’agricoltura iblea che “crede in questo settore e che vuole scommettere ancora per crescere puntando sulla loro specificità e sulla qualità dei prodotti”. Durante il suo intervento Cavallo ha richiamato le criticità del settore – prezzo del latte, scarsa competitività dei prodotti sul mercato, smaltimento delle carcasse agricole, convenzione con l’Ismea – che sono stati poi ripresi nell’intervento conclusivo dell’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni La Via.Il capo dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Ragusa, Peppino Arezzo, invece ha posto ai qualificati relatori (il dirigente generale dell’Assessorato regionale, Giuseppe Morale e il dirigente dell’area programmazione Gaetano Cimò) problemi interpretativi del PSR che si presenta abbastanza complesso e che preclude l’accesso per alcune zone per l’asse 3 e per alcune aziende come quelle agrituristiche.Il dirigente Giuseppe Morale ha sgombrato subito il campo dagli equivoci chiarendo che “il PSR non è la promanazione del Por 2000-2006 e che il ritardo per l’emanazione dei nuovi bandi dipende dalla mancata chiusura della precedente fase della programmazione”, così come ha chiarito che “non è possibile per l’accesso al credito il ricorso ad una Saccomandi-bis perché l’Unione Europea non dà il via libera in tal senso”. Alle aziende ha raccomandato infine di “farsi bene i conti prima di presentare progetti faraonici che non hanno gambe per camminare perché poi si rischia la revoca dei finanziamenti come è accaduto in alcuni casi per la precedente programmazione”.Gaetano Cimò infine è entrato nel dettaglio tecnico dei 4 assi e delle 32 misure ma ha semplificato così il nuovo PSR: “Non è un programma facile ed è finalizzato per aziende di grande competitività”.L’intervento conclusivo dell’assessore Giovanni La Via ha toccato diversi argomenti.Sulla vecchia programmazione ha detto: “Non abbiamo perso un euro del Por 2000-2006 ma alcuni contrattempi che si sono registrati ci hanno aperto gli occhi: l’esperienza fatta ci tornerà utile per la nuova programmazione. In sede di negoziato per le risorse abbiamo sostenuto una grossa battaglia e la Sicilia ha la fetta più grossa di finanziamento: è il 16,1% di tutto il fondo”. Ha annunciato che i prossimi bandi di uscita riguarderanno la misura 133 riguardante l’attività di informazione e promozione per indurre i consumatori a far conoscere ed acquistare i prodotti agricoli o alimentari tutelati dai sistemi di qualità e la misura 121 (uscita prevista per il mese di gennaio 2009) per l’ammodernamento delle aziende agricole.La Via ha parlato anche della crisi del settore. “Per il credito è operativa la convenzione con l’Ismea e le prime banche la stanno già utilizzando mentre per la crisi dell’ortofrutta dobbiamo lavorare per un marchio unico se si vuole essere competitivi. Abbiamo la necessità di individuare i marchi territoriali – ha concluso La Via – se vogliamo essere competitivi in un mercato sempre più globale”.
Ultimo aggiornamento
18 Novembre 2008, 00:00