Mappatura dell’Offerta di Turismo relazionale Integrato in Sicilia: le potenzialità di Ragusa

Mettere in movimento la base per far emergere dei punti d’impresa nel settore turistico. Si chiama “Motris” ed è un progetto finanziato dalla Regione Siciliana che punta ad assicurare la mappatura dell’offerta di Turismo Relazionale integrato in Sicilia favorendo 3 livelli di crescita: formazione, applicazione e ricerca. Ad esporre il progetto e a favorire la crescita dal basso di queste nuove idee di sviluppo che puntano a dare voce ai territori interni è stato, nel corso di un seminario promosso dalla Provincia di Ragusa, nella sala riunioni, il professore ordinario di Urbanistica dell’Università di Palermo, Leonardo Urbani.“L’ambizione – dice Urbani – è di rendere competitivo l’interno della Sicilia nell’offerta turistica. L’attrazione turistica al momento è concentrata esclusivamente nelle coste. L’obiettivo è di raddoppiare la ricettività sfruttando le potenzialità interne dell’Isola. Se finora abbiamo in Sicilia una disponibilità di 120 mila posti letto, possiamo raddoppiare la ricettività sfruttando le 5000 masserie, i 120 albeghi e i 35 borghi rurali della riforma agraria che insistono all’interno della Sicilia. Si tratta di una grande operazione di turismo che va integrata al settore agro-alimentare perché non bisogna tralasciare la forte spinta che il settore turistico assicura allo sviluppo della Sicilia”.Quest’operazione passa da una rivalutazione del territorio interno ma per riuscire in questo progetto bisogna cambiare la politica dei servizi. “Il segreto è proprio nell’offerta dei servizi – aggiunge Urbani – perché la società del domani chiede soprattutto servizi efficienti”.Il presidente della Provincia Franco Antoci ritiene una grande intuizione quella del potenziamento dei servizi e del rilancio del territorio.“Un’azione amministrativa efficace che punta a dare voce – afferma Antoci – alle istanze del territorio deve giocoforza trasferire la dialettica politica in terra ferma, sui temi del territorio, dei distretti rurali ed agroalimentari. Perché è sul territorio che si gioca la vera partita di una nuova stagione di sviluppo; è sul territorio che si esplica la voglia di vivere bene su cui si radica oggi buona parte del consenso sociale oppure dove si può richiamare la responsabilità di imprese e singoli e degli enti locali per rilanciare lo sviluppo e razionalizzare spese ed interventi, insomma, dove si può crescere sul piano socio-economico”.Il seminario odierno avrà sicuramente un successivo sviluppo a seguito delle ulteriori iniziative tra cui un Master che punterà a coinvolgere anche i Paesi che affacciano sul Mediterraneo.

Ultimo aggiornamento

24 Maggio 2005, 00:00