Fondi ex Insicem. Una delegazione trattante presenterà la proposta al presidente Cuffaro
Per i fondi ex Insicem si è alla stretta finale. Il tavolo tecnico-istituzionale convocato dal presidente della Provincia Franco Antoci ha discusso la proposta elaborata dal tavolo tecnico per l’utilizzo dei fondi ex Insicem che ammontano a 59 milioni e 781 mila euro. Dopo quasi due mesi di lavoro il tavolo tecnico ha avanzato un’ipotesi che a grandi linee è stata accolta dal tavolo istituzionale e che tende a rappresentare un’occasione di sviluppo per organizzare una più ampia linea strategica di interventi funzionali ai fabbisogni emersi dall’analisi economico-sociale. Non a caso il presidente Antoci ha parlato di “uno schema di piano di sviluppo socio-economico della Provincia”. Lo sviluppo attuativo è costituito da “un vero e proprio progetto integrato che attraverso un insieme organico di azioni di sostegno strutturale e di potenziamento infrastrutturale concretizzi un’ipotesi allargata di interventi finalizzata allo sviluppo dell’intero sistema ibleo all’interno della quale i fondi ex Insicem rivestono una duplice valenza: da un lato assicurare il soddisfacimento certo ed immediato di alcune azioni prioritarie e dall’altro costituire un forte elemento propulsivo per l’attivazione di ulteriori risorse comunque previste a sostegno del settore”. In tal ottica il documento prevede interventi di formazione ed informazione a sostegno alla adesione degli Enti Locali al protocollo Agenda 21; il completamento e la riqualificazione dei collegamenti infrastrutturali a servizio delle aree produttive, del nascente aeroporto di Comiso, del porto di Pozzallo; potenziamento delle aree attrezzate per gli insediamenti produttivi a sostegno dello sviluppo delle attività produttive industriali, agricole e commerciali secondo i progetti comunque cantierabili a breve tempo; interventi volti a favorire il riequilibrio economico e sociale tra la zona montana della provincia e la fascia trasformata quali l’acquisizione e messa a reddito di porzioni del territorio marginale e/o stato di abbandono o di sottoutilizzazione, l’istituzione di un fondo di rotazione a sostegno delle capitalizzazione e degli investimenti delle piccole e medie imprese mediante interventi sul capitale di rischio delle stesse anche col coinvolgimento dei confidi; interventi volti a favorire l’adeguamento delle realtà produttive locali (Pmi) verso processi produttivi sostenibili ed innovativi ed interventi volti a favorire lo sviluppo socio-economico del territorio in forma sostenibile rafforzandone l’identità culturale unitaria e l’attratività per investimenti e risorse “esterne” con l’attuazione di interventi mirati di marketing territoriale. Una proposta organica che ha fatto registrare solo alcune osservazioni. Una firmata dai sindaci di Acate, Comiso, Santa Croce Camerina e Vittoria che hanno chiesto di “sostituire gli interventi destinati a potenziamento delle aree attrezzate per insediamenti produttivi, già realizzabili con altri finanziamenti e, comunque, aree eccessivamente polverizzate nel territorio, con interventi a sostegno diretto delle imprese agricole, artigianali ed industriali”. I sindaci del versante iupparino giudicano poi estremamente “incongrui i 5 milioni di euro per la realizzazione del terzo polo industriale”. Un altro elemento di dibattito all’interno del tavolo la scelta dell’ente gestore dei fondi. Il deputato nazionale Giovanni Mauro ha avanzato la proposta di un’Agenzia di Sviluppo, non escludendo la possibilità che sia proprio la Sosvi di Ragusa a trasformarsi in Agenzia, mentre, prima si era parlato di un nuovo organismo che comprendesse La Sosvi, la Sogevi e la Società del Patto per la Contea. La volontà unanime è emersa dal tavolo è stata la scelta dell’Agenzia di Sviluppo e per agevolare il tutto l’amministratore delegato della Sosvi Giuseppe Cascone ha proposto che nell’attuale CdA della società ragusana siano inseriti un rappresentante della Sogevi e del patto per la Contea.La riunione, dopo un lungo ed articolato dibattito, è stata chiusa dal presidente Antoci che ha riassunto i termini della questione nel merito, nella definizione della delegazione trattante che consegnerà la proposta al presidente della Regione Siciliana e in quella dell’ente gestore. Il presidente Antoci si è impegnato a riconvocare il tavolo tecnico entro una settimana per accogliere, ove possibile, le osservazioni provenienti dai sindaci e dalle organizzazioni datoriali senza stravolgere la bozza di piano elaborata dal tavolo tecnico e di chiedere un immediato incontro al presidente Cuffaro per presentare la proposta finale di utilizzo dei fondi ex Insicem insieme alla delegazione trattante che sarà composta, oltre dal presidente Antoci, dai deputati regionali, dal sindaco di Ragusa, da un esponente dei sindacati e dal presidente della Cna. Per quanto concerne l’ente gestore dei fondi la scelta è l’istituzione di un’Agenzia di Sviluppo.“ Siamo ormai in dirittura finale – afferma il presidente Antoci – pronti a formalizzare al presidente Cuffaro la proposta di utilizzo dei fondi ex Insicem. A parte qualche osservazione che cercheremo di inserire nella proposta finale ma senza senza alterarla o, peggio ancora, stravolgerla, abbiamo definito un vero e proprio piano di sviluppo per la provincia di Ragusa con l’utilizzazione al meglio dei fondi ex Insicem. La proposta di utilizzo dei fondi emersa dal tavolo tecnico ha registrato una quasi unanime approvazione e così siamo pronti a formalizzarla al presidente Cuffaro. Il grosso del lavoro è stato fatto, manca solo qualche dettaglio che verrà definito nel giro di qualche giorno ma aver concertato una proposta di sviluppo del territorio così organica ed esaustiva è già un risultato di grande effetto e portata”.
Ultimo aggiornamento
3 Luglio 2004, 00:00