Consiglio Provinciale. Approvati il regolamento sull’armamento della Polizia e i bilanci del Consorzio Universitario e dell’Aapit

Seduta proficua del Consiglio Provinciale che al termine di una maratona consiliare di 7 ore ha esitato favorevolmente il regolamento sull’armamento della Polizia Provinciale, ha approvato a maggioranza il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2004 del Consorzio Universitario Ibleo e il conto consuntivo 2003 dell’Aapit di Ragusa.Ad apertura di seduta il consigliere Roccuzzo (Ds) ha proposto l’approvazione di un ordine del giorno sulla recrudescenza della criminalità organizzata in provincia di Ragusa dopo i recenti fatti di cronaca di Vittoria ed è stato deciso di demandare alla conferenza dei capigruppo consiliari la stesura dello stesso che verrà approvato nella prossima seduta utile.Il presidente della Provincia Franco Antoci invece ha dato qualche elemento in più al Consiglio Provinciale per quanto riguarda i fondi ex Insicem. Ha informato il massimo consesso di un colloquio col presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro che gli ha comunicato che nel corso del corrente esercizio finanziario tutti i 59 milioni di euro della dismissione dell’Azasi saranno assegnati alla Provincia Regionale di Ragusa. Altra comunicazione al Consiglio è stata fatta dall’assessore allo Sviluppo Economico Salvatore Bocchieri per quanto riguarda i contributi in conto capitale in favore degli artigiani. Bocchieri ha annunciato che il 29 settembre avrà un incontro a Palermo col presidente Cuffaro e il neo assessore alla Cooperazione e all’Artigianato Lo Monte per avere risposte dettagliate circa lo sblocco dei contributi agli artigiani.Il Consiglio poi ha esaminato i 14 articoli del regolamento sull’armamento della Polizia Provinciale. Il dibattito si è incentrato sull’opportunità o meno di assegnare le armi in dotazione alla Polizia e la tipologia delle stesse. E’ stato emendato il regolamento per quanto riguarda la scelta delle armi. La Polizia provinciale non avrà armi a canna liscia calibro 12, ma fucili con proiettile narcotico e poi armi corte (pistole). Il regolamento è stato votato a maggioranza con 19 voti favorevoli e il voto contrario di Nicosia (Prc) e Padua (Margherita).Lungo ed articolato il dibattito sul Consorzio Universitario. Dopo la relazione introduttiva del presidente Antoci, membro del CdA del Consorzio, che ha rimarcato il contenimento della spesa a carico della Provincia rispetto allo scorso anno ammontante a poco più di 100 mila euro, diversi gli interventi dei consiglieri. Piuttosto critici Roccuzzo e La Perna (Ds) sui metodi gestionali del Consorzio e sull’approntamento non proprio tecnico del bilancio di previsione, oltre che sulla mancata strategia degli interventi; mentre Nicosia (Prc) ha dichiarato che occorre superare i formalismi per non disperdere il patrimonio di professionalità e di proposte formative realizzate dal Consorzio negli ultimi anni. E così come ha fatto lo scorso anno, quando il suo voto è stato determinante per l’approvazione, ha annunciato il suo voto favorevole. Anche il consigliere Susino ha detto sì al bilancio, mentre, Venera Padua ha votato contro polemicamente per “i toni provocatori utilizzati dalla maggioranza ma senza voler dire no alla presenza dell’Università in provincia”.Il bilancio di previsione del Consorzio che per la Provincia prevede un impegno finanziario di 2 milioni e 40 mila euro è stato esitato favorevolmente con 12 sì, 6 no e un astenuto (Zocco). Esitato favorevolmente anche il conto consuntivo dell’Aapit. Anche per questo punto posizioni divergenti tra maggioranza ed opposizione. L’atto alla fine è passato con 9 sì e 7 astenuti.Soddisfatto al termine della maratona consiliare il presidente del Consiglio Provinciale Nello Dipasquale: “Abbiamo discusso ed approvato tre argomenti rilevanti per l’attività amministrativa. Nel breve volgere di un anno abbiamo esitato il regolamento della Polizia Provinciale e quello dell’armamento mettendo nelle condizioni il nostro corpo di svolgere adeguatamente le proprie funzioni soprattutto nella salvaguardia e tutela dell’ambiente per frenare abusi e reati, e poi abbiamo confermato il nostro sì all’Università in provincia ma soprattutto alla sua crescita e al desiderio sempre più forte che Ragusa sia il quarto polo universitario statale in Sicilia dopo Catania, Palermo e Messina”.

Ultimo aggiornamento

21 Settembre 2004, 00:00