80° Anniversario della Provincia. Prima sessione convegno storico

I profili storici della neonata Provincia di Ragusa nel 1927. E’ stato l’incipit del convegno di studi promosso dalla Provincia, nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario dell’istituzione. I lavori sono stati aperti da un saluto del presidente Franco Antoci che si è soffermato sul significato delle celebrazioni, mentre, il professore Giuseppe Barone che ha coordinato i lavori, ha documentato, sulla base di una copiosa ed inedita documentazione conservata all’Archivio Centrale dello Stato, come “la scelta di fondare una nuova Provincia con capoluogo Ragusa nel 1927, sia stata un’evidente forzatura politica voluta dal gerarca ragusano Pennavaria e come sia stata duramente e fino all’ultimo contestata da Modica, fino al punto da spaccare il Partito fascista, i sindacati, le classi dirigenti del Regime”.“In secondo luogo – ha proseguito Barone – la nascita della Provincia coincise con una lunga fase di stagnazione economica in seguito alla politica deflattiva di “quota 90” e alle conseguenze della “grande crisi” degli anni ’30”. “Le fonti archivistiche – ha aggiunto Barone – evidenziano, al di là delle opere pubbliche finanziate solo per il capoluogo, come dal 1925 al 1940 neppure il sistema totalitario fascista sia riuscito a reprimere il grave malcontento sociale esploso in scioperi (settore minerario), rivolte fiscali, manifestazioni di disoccupati”.Infine il professor Barone ha ricordato come “il Fascismo non sia stato capace di eliminare –come era nel suo programma – le clientele elettorali e il “beghismo” politico, anzi durante il ventennio le tensioni campanilistiche tra Ragusa, Modica, Comiso e Vittoria e la faide interne al PNF (a colpi di denunce anonime, esposti, memoriali calunniosi) frantumarono la precedente unità del ceto politico liberale senza peraltro rinnovare il profilo delle classi dirigenti, che rimasero le stesse del periodo prefascista ma più litigiose e conservatrice (le polemiche Pennavaria/Pace, il turnover di Prefetti e federali). Soltanto con la fine della guerra e con il ritorno alla democrazia dell’Italia repubblicana la giovane provincia di Ragusa avrebbe rinnovato elites politiche e progetti di sviluppo”.Il professor Ignazio Marino, ordinario di diritto amministrativo dell’Università di Catania, invece, si è soffermato sull’evoluzione dell’autonomia e il ruolo della Provincia. Ha sottolineato la democraticità dell’ordinamento riconoscendo alla Provincia un ruolo qualificante nella ricostruzione degli ideali democratici.Infine la professoressa Liliane Dufour dell’Università di Parigi si è soffermata sull’architettura e urbanistica tra le due guerre. Nella sua relazione è emerso un dato significativo: “Durante il periodo del fascismo c’è stato un grande impegno per la realizzazione di infrastrutture, la maggior parte concentrate nel capoluogo. In 12 anni furono finanziate opere per 45 milioni dell’epoca che equivalgono ora a 150 milioni di euro”.Domani 16 gennaio 2007 alle ore 10 seconda sessione di lavori del convegno studi sugli 80 anni della Provincia di Ragusa.

Ultimo aggiornamento

16 Gennaio 2007, 00:00