Il Consiglio Provinciale approva ordine del giorno sull\’emergenza \\”Blue Tongue\\”

Due sedute del Consiglio Provinciale per pervenire all\’approvazione unitaria di un ordine del giorno duro ed estremamente critico sull\’emergenza \\”Blue Tongue\\”. Il Consiglio provinciale ha discusso a lungo della problematica che interessa la zootecnia ragusana sin dall’agosto del 2000. Nel documento approvato da inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute e al Ministro delle Politiche Agricole, al presidente della Regione Siciliana e all’assessore regionale all’Agricoltura, nonché al prefetto di Ragusa viene ricordato che “la direttiva del Consiglio Europeo stabilisce disposizioni specifiche relative alla misura di lotta e di eradicazione della febbre catarrale degli ovini, che prevedono la vaccinazione preventiva; considerato che il Ministero della Salute ha disposto anche per il 2004 la vaccinazione obbligatoria anche sul territorio ragusano di tutti i ruminanti domestici con un vaccino attenuato tetravalente”; si contesta la vaccinazione in quanto “il vaccino tetravalente che si intende utilizzare a Ragusa nel 2004 non è mai stato testato per le prove di innocuità e per le prove di immunogenicità stabilite dalla legge e quindi non si conoscono le interazioni che possono intervenire dall’inoculazione contemporanea dei 4 sierotipi”. Nell’ordine del giorno si pone in risalto “la totale assenza di un’analisi del rischio conseguente all’uso del vaccino, nonché la contemporanea assenza di una valutazione costi/benefici sulla campagna obbligatoria che s’intende perpetuare, nonché l’assenza di una qualsiasi copertura finanziaria prevista a livello regionale e nazionale e tendente a rifondere i danni diretti ed indiretti sia pregressi che futuri determinati da una gestione poco chiara ed efficace della lotta alla eradicazione della Blue Tongue”, pertanto, si chiede la sospensione della campagna di vaccinazione anche perché “il nuovo protocollo di vaccinazione (nell’ipotesi più ottimistiche porterebbe a vaccinare un numero di animali di molto inferiore alla quota dell’80% , quota ipoteticamente necessaria a garantire un buon livello di immunizzazione di massa ed indispensabile in assenza di nuovi effetti desiderati, per usufruire delle disposizioni in materia di movimentazione del bestiame) resta davvero inapplicabile visti anche i tempi ristretti. Chieste anche le dimissioni del direttore generale del Ministero della Salute Romano Marabelli e del direttore del centro di referenza nazionale per la malattie esotiche Vincenzo Caporale. L’ordine del giorno è passato all’unanimità ed ha registrato il totale appoggio delle associazioni di categoria degli allevatori. (gm)

Ultimo aggiornamento

9 Giugno 2004, 00:00