Centro di ricerca in agricoltura. Definita la bozza di statuto
Il centro di ricerca in agricoltura di contrada Perciata ha superato l’ultimo “scoglio” procedurale. Approvata la bozza finale dello statuto nel corso della conferenza, che si è tenuta ieri nella Sala Giunta del Palazzo della Provincia, indetta dal presidente Franco Antoci e alla presenza del preside della Facoltà Agraria di Catania, prof. Salvatore Barbagallo. Sono stati “limati” gli ultimi articoli dello statuto. Ora la parola passa ai consigli comunali dei comuni che aderiscono all’accordo di programma che avrà una durata di 5 anni per la definitiva ratifica. Nei prossimi giorni i comuni aderenti e i soci privati dovranno comunicare al presidente della Provincia il numero delle quote che intendono sottoscrivere. Già ieri si sono registrate le prime sottoscrizioni. La riunione si era aperta con alcune eccezioni allo statuto sollevate dal consigliere provinciale Salvatore Minardi (An), il quale ha proposto la ripartizione per i soci privati (imprese agricole, associazioni di produttori e cooperative), dei proventi derivanti dallo sfruttamento di eventuali brevetti, invenzioni ed innovazioni tecnologiche. “Le entrate percepite dagli Enti Pubblici – ha detto Minardi – a qualunque titolo e diverse da quelle derivanti dall’attività del Centro andrebbero invece reinvestite o impiegati in attività connesse al centro stesso”.Le eccezioni di Minardi sono state discusse ma non troveranno per ora spazio nello statuto perché sarà compito poi del Consiglio d’amministrazione decidere in materia.Sulla sottoscrizione delle quote, il presidente dell’organizzazione dei produttori che ha riunito le cooperative Rinascita e Risorgimento Giuseppe Occhipinti ha annunciato la sottoscrizione di una quota, così come il rappresentante di Sicilserre e del Consorzio “Terre di Sicilia”, mentre, i comuni presenti non hanno formalizzato il numero delle quote, ma si sono riservati di farlo successivamente, anche se gli assessori Piccione di Scicli, Formica di Vittoria, Di Paola di Ragusa, Agnello di Santa Croce Camerina e Zambuto di Acate hanno dichiarato la volontà di sottoscrivere almeno una quota.Anzi l’assessore Bartolo Piccione (Scicli) ha proposto che i comuni della cosiddetta “fascia trasformata” sottoscrivano un numero di quote che possa portarli ad essere maggioranza nel CdA del Centro, mentre, il presidente della Provincia Franco Antoci ha annunciato che la “Provincia è disponibile a qualsiasi soluzione ma se non dovessero registrarsi da parte pubblica le necessarie adesioni, il, Centro comunque verrebbe attivato anche a costo di assumere un onere abbastanza alto”.“Ultimato il lavoro di aggiustamento dello bozza di statuto – ha aggiunto Antoci – entro il mese di luglio mi auguro che i consigli comunali provvedano alla ratifica dello statuto e a sottoscrivere le quote perché già a settembre il centro di ricerca deve essere operativo”.
Ultimo aggiornamento
1 Luglio 2004, 00:00