Sollecito alla Soprintendenza per progetto Museo Regionale naturale e delle miniere d’asfalto di Castelluccio e Tabuna

Il presidente della Provincia Franco Antoci ha scritto al Soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa per accelerare la definizione dell’iter burocratico per l’attivazione del Museo che a distanza di anni non vede ancora la luce.Nella sua lettera Antoci ripercorre le tappe che ha portato all’istituzione del Museo regionale naturale e delle miniere di asfalto di Castelluccio e della Tabuna, istituito nell\’ormai lontano 1981, con apposita legge regionale n.17 del 17.05.1981, quale testimonianza delle antiche attività estrattive che hanno intensamente caratterizzato l’economia e la storia recente della Provincia di Ragusa.Un museo che ricomprende fra l\’altro le vecchie aree minerarie di Castelluccio-Steppenosa degradanti verso il fondo vallivo dell\’Irminio, venendo così a costituire un unicum territoriale eccezionalmente suggestivo di valori naturali, storici e culturali. Fra l\’altro, in relazione alla sua riconosciuta valenza intersettoriale ed alla sua localizzazione all\’interno della vallata del fiume Irminio, il Museo è oggetto di una specifica azione diretta nell\’ambito del programma di Settore \\”Beni culturali\\” del vigente Piano Territoriale Provinciale.Per avviare la gestione del museo il 15 gennaio 2000 la Soprintendenza ai Beni Culturali ed ambientali di Ragusa, la Provincia Regionale di Ragusa ed i Comuni di Ragusa, Modica e Scicli, territorialmente interessati, hanno sottoscritto un apposito protocollo d’intesa e il 5.10.2002, dopo un lungo iter tecnico-amministrativo, le aree ed i vecchi fabbricati minerari sono stati finalmente trasferiti dal Demanio Regionale alla stessa Soprintendenza, che quindi sin da allora ne ha avuto la disponibilità per procedere alla loro sistemazione secondo le finalità istitutive. Ma da quel giorno nulla è stato fatto e il presidente Antoci registra che “finora nessun significativo progresso è stato da allora conseguito, nonostante l’attenzione più volte manifestata e le azioni variamente intraprese”, pertanto, sollecita la Soprintendenza, quale soggetto istituzionalmente preposto all’adozione di tutti i provvedimenti di propria competenza necessari alla attivazione del museo e chiede la convocazione di una apposita riunione con i soggetti sottoscrittori del protocollo d’intesa per “organizzare le possibili ulteriori forme di accelerazione dell\’iter, se necessario anche con l\’aggiornamento degli atti progettuali a suo tempo congiuntamente predisposti”.

Ultimo aggiornamento

3 Novembre 2005, 00:00