Consiglio Provinciale. Dibattito sulla crisi economica

Il consiglio provinciale è tornato a riunirsi in seduta di seconda convocazione per discutere della crisi dell’industria. Ma il dibattito in aula si è trasformato in un confronto a 360° sulla crisi economica.Ad apertura dei lavori il consigliere Giuseppe Mustile (Prc) ha proposto una riflessione comune sulla problematica della violenza sulle donne di grande attualità in questi giorni e dopo gli ultimi episodi di Vittoria ed ha invitato la conferenza dei capigruppo a fissare un consiglio aperto con la partecipazione anche di don Beniamino Sacco, parroco della Chiesa dello Spirito Santo di Vittoria, per discutere di quest’emergenza che si avverte e che coinvolge soprattutto gli immigrati.L’ordine del giorno col quale la quinta commissione consiliare ha chiesto la convocazione del consiglio sulla crisi dell’industria è stato esplicitato in aula dal consigliere Salvatore Mandarà.“E’ una crisi di grandi proporzioni – ha detto Mandarà – che merita attenzione da parte delle Istituzioni soprattutto con incentivi alle aziende in modo da far ripartire lo sviluppo e immettere fiducia”.Sull’aiuto alle imprese ha insistito il consigliere Ignazio Abbate (Sd) chiedendo l’istituzione di un fondo di garanzia, mentre, Angela Barone (Pd) ha proposto di abbassare l’addizionale Enel di un punto percentuale per dare un segnale di aiuto alle imprese.Nel dibattito sono intervenuti Mustile (Prc), Di Paola (Udc), Ignazio Nicosia (Indipendente), Barrera (Mpa), Ficili (Udc), Pelligra (An), Galizia (Azzurri verso il Pdl).Ficili (Udc) ha proposto il ritorno ai cantieri-scuola per dare lavoro ai giovani e alle piccole imprese e per migliorare l’immagine della viabilità provinciale, mentre, Barrera (Mpa) ha chiesto che in sede di approvazione del bilancio si destinino più somme alle aziende in crisi piuttosto che a spendere fondi destinati all’effimero.Mentre Galizia ha sostenuto che la crisi non è solo delle grandi imprese ma è generalizzata e che quindi anche il piccolo commerciante o l’ambulante ne risente, il consigliere ha sostenuto che ben vengano le sagre e le feste perché creano circolazione di denaro e danno ossigeno ai commercianti e alle piccole realtà. “Non parliamo di risoluzione della crisi – ha concluso Galizia – perché non abbiamo i mezzi per risolverla di fronte ad una recessione così forte ed evidente”.A chiusura del dibattito il presidente del Consiglio Provinciale Giovanni Occhipinti ha chiesto un maggiore impegno della deputazione nazionale e regionale per attivare interventi legislativi utili a far ripartire l’economia. Ha posto la questione del credito denunciando l’atteggiamento di alcuni istituti di credito che hanno dimezzato i fidi ai propri clienti mettendoli in grande difficoltà.“La crisi economica dei vari settori – ha detto Occhipinti – non si può risolvere col bilancio provinciale, possiamo dare dei segnali di aiuti alle imprese ma resta solo un segnale perché per far ripartire l’economia nel nostro territorio è necessario un’azione concertata con la deputazione per varare interventi legislativi. A chiusura del dibattito consiliare è intervenuto anche il presidente della Provincia Franco Antoci, il quale ha relazionato sul costante impegno messo in campo nel settore dell’industria. “Non dimentichiamo che siamo stati protagonisti per risolvere i problemi occupazionali dell’ex Ibla facendoci carico di coordinare tutto il tavolo istituzionale e assumendo 5 unità, mentre, sulla questione Metra e Ancione abbiamo attivato interlocuzioni per trovare vie d’uscite ma la Provincia non ha i mezzi, né gli strumenti per risolvere questioni così fondanti come l’occupazione o la risoluzione della crisi. Le province svolgono un ruolo da cinghia di trasmissione delle problematiche del territorio ma tocca al governo regionale e nazionale adottare quegli interventi legislativi necessari per far ripartire l’economia”.

Ultimo aggiornamento

19 Febbraio 2009, 00:00