Tutela della trota macrostigma nel Ragusano e confronto con le azioni delle Marche
Si è parlato della tutela della trota macrostigma iblea e di quella mediterranea nelle Marche nel corso del convegno promosso dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa e dalla Legambiente nell’ambito del progetto Life+ Trota.In questi 4 anni di progettualità sono stati portati avanti importanti azioni di conservazione delle popolazioni esistenti di trota mediterranea in alcuni bacini idrografici dell’Appennino centrale.Il progetto, tramite il coinvolgimento degli attori istituzionali, tecnici e politici, ha contribuito a migliorare lo stato di conservazione delle specie a rischio nei siti Natura 2000, implementando le misure di gestione delle specie alloctone.I partner del progetto Life+ si sono confrontati con gli attori del ‘Progetto Macrostigma’ che punta alla salvaguardia della trota iblea tipica. Di trota macrostigma si parla a partire dagli anni ’80 ed in questo senso l’ex Provincia di Ragusa ha fatto da battistrada nella valorizzazione di questa specie, in collaborazione con la Fipsas di Ragusa e l’ittiologo Antonino Duchi. “L’ex Provincia – come ha ricordato il dirigente del settore Ambiente e Geologia, Salvino Buonmestieri – tra l’altro ha un incubatoio presso il Mulino San Rocco. “La trota – ha detto l’ittiologo Antonino Duchi – è anche un indicatore biologico, vive nell’ambiente e quindi risente di tutte le modifiche che avvengono nell’ambiente, per questo si considera una sentinella per tutti i problemi che si manifestano sul territorio.”
Ultimo aggiornamento
31 Gennaio 2018, 00:00